lunedì 7 novembre 2011

Il castello reale rinasce

MONCALIERI Una nuova vita per il Castello reale, a partire dal 2012. La Direzione dei Beni paesaggistici e culturali del Piemonte ha annunciato che tra gennaio e marzo dovrebbero iniziare i lavori di recupero della residenza sabauda che si concentreranno in particolare sulla Cavallerizza, che sarà trasformata in una sala polivalente per eventi e dibattiti, sulla sede del Centro del libro e sul torrione sud-est, quello sfigurato dalla fiamme la notte del 5 aprile 2008. Per quanto riguarda il torrione sud-est, i lavori di recupero sono già iniziati, con la messa in sicurezza del tetto, ma grazie a questo intervento, saranno restituire, ai moncalieresi e ai turisti, le sale più importanti del castello, come l’appartamento della principessa Maria Clotilde, la famosa “Sala del Proclama” e l’appartamento del re Vittorio Emanuele II: «Entro fine anno saranno assegnati i progetti di recupero – fanno sapere dalla Direzione dei Beni paesaggistici e culturali del Piemonte – quindi partiranno i lavori. Il primo cantiere ad essere completato sarà quello della Cavallerizza, per l’estate del 2012, poi quello che prevede il recupero di alcune sale, ancora inutilizzate, in cui dovrebbe trovare posto il Centro del Libro, probabilmente nel 2013». Il Centro del Libro, che ha la sua sede centrale a Roma, è un ente che si occupa di valorizzare e promuovere la lettura attraverso manifestazioni ed eventi. Moncalieri, secondo quanto discusso già nei mesi scorsi, dovrebbe diventare la sede distaccata. Quindi, salvo sorprese dell’ultimo minuto, i “famosi” 6 milioni di euro, pronti già da tempo in cassaforte, saranno finalmente impegnati. Si tratta del finanziamento congiunto della Compagnia San Paolo, 3 milioni di euro, dall’Arcus, 1,3 milioni di euro (la società di controllo ministeriale che si occupa di finanziare progetti culturali ed artistici), della Regione, 500mila euro, e del Ministero della Cultura, 1,4 milioni di euro. A Moncalieri tutti contenti, o quasi. Francesco Maltese, assessore alla cultura, pretende più chiarezza: «Nessuno ci ha avvertito di questi lavori. Ci fa piacere, ma comunicazioni ufficiali non ne sono arrivate». Così l’assessore ha chiesto subito un incontro (probabilmente per il 20 novembre) con i responsabili della Sovrintendenza dei beni architettonici e con la Direzione regionale dei beni paesaggistici. Sul tavolo, l’inizio dei lavori al castello, quindi i bandi per l’assegnazione dei lavori, che seguirà direttamente la Direzione regionale dei beni paesaggistici, e i tempi di realizzazione del recupero della residenza sabauda: «Per la nostra città, sarebbe bellissimo se iniziassero questi lavori – sottolinea Maltese – l’importante, però, è che il castello potesse rimanere aperto, anche durante il cantiere, per continuare ad ospitare mostre ed eventi. Solo così possiamo veramente dire che il Castello vive».


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